Sono passati 4 mesi da quando il bebé è entrato nella nostra vita: abbiamo trovato una routine soddisfacente o quasi e ci sembra che i suoi ritmi si stiano standardizzando.
Verso il 4/5 mese però può succedere che il piccolo manifesti nervosismo e che l’alternanza sonno/veglia a cui ci eravamo abituati non sia più quella: sveglie notturne, poppate irregolari e nervosismo potrebbero prendere – per un po’ – il sopravvento.
Niente paura: i bambini, durante i primi mesi di vita, hanno continui “salti” di crescita, corrispondenti ad un aumento della consapevolezza, a una maggiore interattività o a qualche evoluzione fisica, come per esempio il primo dentino o la voglia di cominciare a gattonare.
Le esigenze cambiano negli adulti, con il passare del tempo, figuriamoci nei più piccoli, in cui anche 2 settimane rappresentano una crescita fondamentale!
Se abbiamo l’impressione di non aver più tutto sotto controllo, non facciamo inutili mea culpa ma, prima di tutto, consideriamo questa fase come qualcosa di assolutamente normale. Non tutti i bambini la attraversano contemporaneamente, ma sicuramente prima o poi ci passano.
Il neonato a 4 mesi partecipa in maniera più attiva perché riesce a focalizzare meglio cose e persone e comincia a riconoscere chi gli sta intorno.
L’allattamento può diventare più complicato perché in questa fase il bebè potrebbe preferire pasti brevi ma ravvicinati alle poppate prolungate prima di lunghi sonnellini e questo per le mamme potrebbe diventare fonte di stress.
Cerchiamo di non preoccuparci. Se abbiamo scelto l’allattamento a richiesta si tratterà solo di adattarci un po’, se invece pensiamo sia meglio dare degli orari precisi, teniamo duro in modo che anche lui si adegui: è assolutamente pronto per regolarizzare i pasti.
Il sonno potrebbe essere un problema: si sveglia spesso di notte e di giorno fa tanti pisolini ma molto brevi.
Per sistemare la routine (premessa a anni più semplici) è fondamentale tenere duro e creare le condizioni per qualche settimana di rafforzamento delle abitudini.
Gestiamo le giornate in maniera molto semplice, scadenzandole con alcuni impegni fissi che diano al bambino il senso del tempo che passa, facciamo in modo che possa fare un riposino lungo al mattino e uno altrettanto al pomeriggio, per poi metterlo a nanna sempre alla stessa ora di sera.
All’inizio sarà più difficile farlo addormentare, ma con un po’ di pazienza prenderà il ritmo e anche noi ci guadagneremo in salute, ritagliando tempo per noi e per la nostra vita di coppia.
Se vuole addormentarsi in braccio, ricordiamoci che potrebbe essere una scelta che pagheremo: difficilmente, nei prossimi anni vorrà farne a meno.
Scegliamo una canzone adeguata, cantiamola come conclusione della giornata, diamogli il bacio della buona notte e poi tentiamo di uscire dalla stanza. E’ difficile, ma con un approccio soft diventerà una dolce abitudine in grado di comunicargli serenità e allo stesso tempo gusto di addormentarsi con un rito tutto nostro.
Privilegiare la routine non significa dover abdicare a inviti o serate in compagnie, specialmente quando la stagione è ancora mite, ma avere pazienza per un paio di settimane (in cui è meglio non prendere troppi impegni serali) e poi, non appena si è tornati a una soddisfacente regolarità, cominciare a gestire anche le uscite. I bambini possono benissimo dormire anche in carrozzina o passeggino, o – a casa di amici – su un comodo lettone che li ospiti.
È fondamentale che il nostro piccolo impari anche un po’ di flessibilità ma gli dobbiamo dare il tempo di rafforzare prima le sue abitudini, fondamentali in questa fase della vita.