Sono lo stesso frutto della medesima pianta, il pruno, ma si presentano in modo completamente differente.
La susina è il frutto fresco, può essere giallo, rosso, bluastro o verde mentre la prugna è il frutto essicato che assume colorazione nerastra.
L’essicazione concentra molti nutrienti, soprattutto gli zuccheri e di conseguenza anche gli apporti nutrizionali cambiano fra il frutto fresco e il frutto secco.
La susina ha 42 kcal ogni 100 g, contiene vitamine fra cui la A, importante per la vista, la B1 e B2 utili per i processi digestivi e la vitamina C, potente antiossidante. Sono presenti inoltre minerali quali il calcio, il ferro il fosforo e il potassio. Nella polpa i polifenoli e la quercitina sono utili contro i radicali liberi e aiutano a rendere fluido il sangue. Utile come lassativo non tanto per il contenuto di fibra piuttosto modesto nel frutto fresco ma per la presenza della difenil-istadina, una sostanza che aumenta la peristalsi intestinale.
Ogni 100 g di prugne contengono più della metà di zuccheri, 55 g, che danno ragione alle 220 kcal, un elevato contenuto di fibra che aiuta la funzionalità intestinale ed un contenuto di minerali molto elevato, per esempio potassio indispensabile contro la ritenzione idrica. Per contro risulta molto povera di vitamine.
Tengo a segnalare due studi interessanti per le donne, uno che riguarda il frutto fresco e l’altro quello essicato. Il primo condotto dai ricercatori dell’AgriLife Research del Texas e pubblicato sul Journal of Agricolture and Food Chemistry che, inaspettatamente, fa della varietà di susina “black splendor” insieme alla pesca gialla, degli ottimi e particolari antitumorali.
Grazie alla presenza di particolari composti fenolici si sono rivelati utili nell’uccidere le cellule tumorali di alcuni sottotipi molto aggressivi di cancro alla mammella, la particolarità sta nell’azione mirata alle sole cellule malate lasciando intatti i tessuti sani. L’altro studio è stato condotto da un ricercatore della Florida State University di Tallhassee e pubblicato dal British Journal of Nutrition che dimostra come consumare quotidianamente una porzione di 100 g di prugne secche aiuti ad aumentare la densità minerale ossea di donne in post menopausa.
Avete insomma tanti buoni motivi per non farvele mancare in tavola!